Domenico Fusco

(biografia a cura di Peter John Mazzoglio)

 

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Domenico Fusco nacque a Bari il 3 settembre 1911 da Vincenzo e Pasqua Stasi.

Diplomatosi capitano di lungo corso all'Istituto Nautico del capoluogo pugliese, nel 1930 frequentò la Scuola allievi ufficiali a Moncalieri e il corso di artiglieria a cavallo. Con i gradi di sottotenente artigliere portò a termine il servizio militare a Belluno e in altre città del Veneto.

Di ritorno a casa si iscrisse alla Facoltà di Economia e Commercio. Bibliofilo, colto, arguto e espansivo, la sua ambizione era quella di intraprendere la carriera giornalistica e aveva già allacciato rapporti con librai antiquari, giornalisti ed editori.

L'amore per i libri fu precoce in Domenico Fusco. Egli soleva dire che già nel grembo materno era in compagnia di un libro; così, poco a poco, oltre che divorare con la lettura, iniziò a scrivere libri.

Agli anni di università risalgono il racconto "L'enigma di Somerset street" e il saggio "Una poesia satirica di Sordello". Gli studi, però, stavano divenendo un ostacolo ad una libera e intensa evoluzione culturale, perciò furono presto interrotti.

Domenico Fusco raggiunse allora a Civitavecchia suo fratello ufficiale di marina e qui insegnò all'Istituto Nautico; durante questo periodo scrisse il libretto tecnico "Navi mercantili e di guerra" e fu corrispondente di un quotidiano romano.

Nel 1939 partecipò come volontario dell'esercito italiano alla guerra di Spagna e con la seconda guerra mondiale fu di stanza in Puglia e in Piemonte, quindi venne inviato a Rodi, dove rimase fino all'armistizio. Catturato dalle truppe tedesche fu avviato alla prigionia in Germania in vari campi di concentramento.

Al rientro dalla guerra venne assunto alla libreria de La Stampa, sezione antiquaria, di via Viotti a Torino. Fu grazie a questo impiego che negli anni 1946 e '47 compose le schede utilizzate per le "Edizioni originali degli scrittori italiani (1900-1947)".

Alla chiusura della libreria nel 1948 cominciò l'attività libraria in proprio con la Libreria antiquaria Fusco. Nello stesso anno mandò alle stampe il saggio critico-bibliografico "Erotismo e pornografia nel romanzo francese".

Con l'amico editore Serafino Berruto nel 1949 redasse la rivista "Curiosa, bimestrale di indagine sessuale". Ma in edicola ne uscirono soltanto 4 numeri, seguiti da denunce e sequestri; da allora Domenico Fusco fu perseguitato dalle autorità fino al processo e alla condanna ad alcuni mesi di reclusione per il possesso di libri osceni.

Nel 1953 vennero pubblicati il saggio "L'Aretino sconosciuto ed apocrifo" e la "Bibliografia ragionata del «Gamiani» di De Musset" e nel 1962 l'appendice storico-bibliografica all'"Ideologia della morte" di Domenico Tarizzo sui campi di sterminio.

Domenico Fusco continuò a dare il meglio di sé negli elzeviri che comparivano nei suoi cataloghi. Essi rappresentarono il canale tramite cui veicolare le sue critiche pungenti alla società dell'epoca, raggiungendo una cerchia di lettori colti sparsi in tutta Italia e anche all'estero. Clienti e amici cercarono più volte di dissuaderlo dall'uso dei toni forti con cui conduceva le sue battaglie culturali e di costume. Si fece alcuni nemici, ma vari uomini di cultura, fra cui Giuseppe Prezzolini, seppero apprezzare le sue idee e il suo stile.

Il libraio Domenico Fusco, simpatico, polemico, "che sa tenere la penna in mano", come fu definito, proseguì l'attività della libreria, con l'aiuto della moglie, fino alla fine. Fumatore incallito, dovette soccombere al male del secolo in Torino il 31 gennaio 1985.

 

Opere pubblicate:

L'enigma di Somerset Street. Padova, 1933.

Una poesia satirica di Sordello. Bologna, 1934.

Navi mercantili e da guerra d'ogni secolo e d'ogni paese. Milano, Sonzogno, 1938.

Edizioni originali degli scrittori italiani (1900-1947). Torino, Berruto, 1948.

Erotismo e pornografia nel romanzo francese moderno. Saggio critico-bibliografico. Torino, Berruto, 1948.

L'aretino sconosciuto ed apocrifo. Torino, Berruto, 1953.

Bibliografia ragionata del "Gamiani" di De Musset. Torino, Berruto, 1953.

Appendice. In: Domenico Tarizzo "Ideologia della morte". Milano, Il Saggiatore, 1962.