Agostino Bertani

(biografia a cura di Peter John Mazzoglio)

 

 

Agostino Bertani, nato a Milano il 19 ottobre 1812 e morto a Roma il 30 aprile 1886 [1], fu medico chi­rurgo, patriota e uomo politico, amico di Carlo Cattaneo e sostenitore di Giuseppe Mazzini. Operando soprattutto in qualità di chirurgo, partecipò all'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano e alla difesa della Repubblica Romana. Stabilitosi a Genova nel 1850, fece il medico nell'esercito dei volontari garibaldini, organizzò le spedizioni garibaldine, inclusa quella dei Mille, e divenne segretario generale di Giuseppe Garibaldi durante la Dittatura di Napoli [2].

Deputato dal 1860, con l'eccezione di pochi mesi seguenti l'elezione dell'8.11.1874 e del periodo compreso fra le elezioni del 16.05.1880 e quelle del 22.10.1882, fu leader dell'estrema sinistra e del partito radicale [3].

Fin dal 1871 promosse un'inchiesta parlamentare sulle condizioni della classe agricola e principalmente dei lavoratori della terra in Italia, la cui proposta fu discussa in parla­mento nel giugno del 1872. Gli studi e i passati politici di Agostino Bertani lo portarono a considerare in particolare le condizioni di vita e i rapporti sociali dei lavoratori agricoli, e questa era l'impronta che egli avrebbe voluto dare alla sua inchiesta. Nel 1875 la proposta di Bertani venne fusa nel progetto di inchiesta agraria e sulle condizioni della classe agricola in Italia, presentato dal ministro di agricoltura, industria e commercio Gaspare Finali e appoggiato dal deputato savonese di centro-destra Paolo Boselli, la cui visione della questione agraria era più tecnica ed agronomica [4].

Agostino Bertani divenne vice presidente della Giunta incaricata dell'inchiesta e cercò di imporre a più riprese il suo punto di vista, ma invano; così assunse contemporanea­mente l'incarico governativo di condurre un'inchiesta sulle condizioni igieniche e sanitarie dei coltivatori della terra in Italia [5], detta anche Codice sanitario, che non riuscì a com­pletare e che fu pubblicata postuma[6].

Malgrado la delusione sostanziale, Bertani espletò egregiamente la funzione di commissario dell'inchiesta agraria per l'ottava circoscrizione della Liguria, per cui aveva adattato il programma questionario della Giunta, accentuandone gli aspetti sociali e igienici [7].

 

Il Questionario

Nel circondario di Savona, destinatari del questionario furono il Comizio agrario, collaboratori singoli, come Alberto Cougnet, e membri del comitato costituito da Bertani [8] e presieduto da Gaetano Zini, che ne fu relatore insieme con Giuseppe Roberto, Natale Pagliano e Tommaso Belloro [9]. Il questionario che Bertani distribuì nel 1877 non differiva molto da quello preparato dalla Giunta [10]. Quest'ultimo era diviso in sei parti: terreno e clima; popolazione e sua distribuzione; agricoltura, industrie agrarie, fattori delle produzioni agrarie; proprietà fondiaria; relazioni esistenti fra proprietari e coltivatori del suolo; condizioni fisiche, morali, intellettuali ed economiche dei lavoratori della terra [11]. Bertani, invece, preparò un questionario composto da quattro parti e integrò la quarta col questionario già preparato per i medici condotti impegnati nella fornitura di dati per il Codice sanitario [12]. Ecco un sunto del questionario Bertani.

 

I. Condizioni amministrative del circondario

Situazione della popolazione complessiva, urbana e rurale; rapporto fra la popolazione rurale maschile e femminile. Emigrazione e sue cause; influenza dell'emigrazione sui prezzi della manodopera; quali provvedimenti si possano invocare dal governo sull'emigrazione; relazione degli emigrati con la famiglia e la patria.

Viabilità: sviluppo chilometrico delle strade nazionali, provinciali e comunali e delle ferrovie; influenza sul carattere dell'agricoltura locale; se la viabilità risponda alle necessità della produzione agricola e della sua esportazione e ove scarseggi; se la legge sulle strade comunali obbligatorie sia stata egualmente applicata in tutti i comuni; stato delle strade in generale.

Importazione di materie prime o manufatti necessari all'agricoltura dalle altre province italiane e dall'estero; se nel circondario si possano produrre le medesime merci; esportazioni, mezzi di trasporto e dazi.

Condizione dell'istruzione elementare e tecnica; frequenza degli alunni rurali nelle scuole pubbliche, private, serali e domenicali; predominio ecclesiastico; condizione sociale degli insegnanti elementari e con­dizione dei locali; ostacoli che favoriscano l'assenteismo degli scolari; se siano stati introdotti elementi tecnici agrari nelle scuole elementari; stagioni e orari propizi all'istruzione e eventuali modifiche da apportarvi.

 

II. Proprietà fondiaria

Divisione attuale delle proprietà rurali e sua causa; grande, media e piccola proprietà, loro valore approssimativo e inconvenienti; permute dei fondi; valore massimo, medio e minimo dei fondi; diminuzione o aumento dei fondi in vent'anni.

Corpi morali: beni demaniali, comunali, di opere pie o altri; se questi beni siano trascurati, se vi siano differenze agricole o economiche.

Oneri della proprietà; aliquota delle imposte; catasti; fino a qual punto il catasto o i catasti vigenti siano sufficienti all'accertamento dell'entità del possesso e al movimento dei valori fondiari e in quale rapporto il reddito imponibile, determinato dai catasti, stia col reddito reale depurato dalle spese di coltivazione; perequazione e sperequazione.

Credito fondiario; statistica del debito ipotecario sui terreni agricoli; se esso giovi e in quale misura al miglioramento del fondo; cause dell'altro prezzo dei fondi.

Ricavo lordo e netto dei poderi; valore massimo, minimo e medio della produzione complessiva lorda animale e vegetale dei terreni; spese di coltivazione e altre deduzioni per determinare il corrispondente ricavo netto; bilancio di ognuna delle principali colture e se le spese morte calino o aumentino in proporzione della coltura intensiva.

Relazioni esistenti fra proprietari e coltivatori del suolo; se la terra sia data in affitto a coloni o a fittavoli; se ciò avvenga mediante pubblica asta; se la gestiscano i proprietari o la cedano in colonia parziaria; patti di affitto; se i contadini siano del luogo; se i contadini siano alloggiati nei poderi; la giornata media del contadino; condizioni dei contadini sotto i fittavoli; confronto fra le condizioni economiche delle varie categorie di coltivatori secondo i contratti; se vi siano contadini proprietari; se siano frequenti i furti campestri e in quali condizioni avvengano.

 

III. Agricoltura ed economia rurale

Terreno e clima; fattori della produzione agraria; vantaggi riconosciuti o sperati da Comizi agrari, Società agrarie, concorsi regionali, incoraggiamenti governativi; difetto o deviazione dei capitali necessari per l'agricoltura.

Credito agrario; monti frumentari; maggiore o minore difficoltà di trovare denaro contante per l'esercizio dell'agricoltura; modi di procurarselo e a qual saggio d'interesse; mutui privati, istituti di credito e banche popolari; prestiti in denaro e in derrate; associazioni di categoria.

Descrizione delle colture. Piante arboree: boschi di alto fusto e cedui; specie predominanti e modi di governo; conservazione o diminuzione dei boschi; castagneti da frutto, agrumeti, oliveti, gelseti; viti: principali varietà e modo con cui vengono coltivate; sommaccheti; altri alberi fruttiferi. Piante erbacee: cereali, leguminose. Altre piante alimentari coltivate: piante a radice tuberosa, piante ortensi. Colture ordinarie e colture forzate; se l'orticoltura sia diretta alla soddisfazione dei bisogni di un mercato vicino ov­vero per l'esportazione nelle province limitrofe o all'estero; giardinaggio; piante tessili e altre industriali; piante da foraggio.

Malattie delle piante; danni prodotti da animali quadrupedi e da insetti; uccelli utili e dannosi all'agricoltura.

Industrie speciali derivanti dalle piante. Vino: metodi di fabbricazione, torchi e vasi, conservabilità; se predomini il vino bianco o rosso; progressi nella coltivazione dei vigneti, nella scelta delle varietà e nella vinificazione. Olio: metodi di preparazione dell'olio d'oliva; torchi ed altri utensili per l'estrazione dell'olio di olive o di semi di lino, noci, colza, sesamo, ecc.; se le sanse siano direttamente utilizzate da produttori d'olio o siano cedute all'industria. Macerazione del lino e della canapa: modi di macerazione, apparecchi per la stigliatura. Brillatura del riso; frutti secchi; distillazione dell'alcol; fabbricazione dello zucchero; estrazione del succo di limone e preparazione dell'essenza di bergamotto e di altri agrumi.

Industrie forestali: scorze concianti e tintorie, sughero, carbone, resine, potassa.

Animali e loro prodotti. Razze bovine, da latte, da carne, da lavoro; resistenza agli agenti fisici e meteo­rologici; miglioramenti o peggioramenti da incrocio o da introduzione di nuove razze; stazioni di tori e animali riproduttori forniti dal Governo, loro risultati; sistemi di allevamento dei bovini, in stalla, all'aperto; come siano costruite le stalle; se si riponga il fieno in fienili o ammucchiato all'aperto. Razze equine; importanza dell'allevamento equino; descrizione e specialità delle razze, se predomini lo sviluppo delle forze di trazione, resistenza o celerità; maggiore o minore utilità degli stalloni governativi. Razze ovine e caprine; loro importanza; razze indigene, incrociate o importate; risultati ottenuti dagli animali riproduttori provvisti dal Governo; scopo principale dell'allevamento: lana, latte o carne; sistema di allevamento; se ese­guito nel podere o per mezzo del pascolo; pastorizia stanziale, nomade o errante; capre, loro vantaggi e danni. Razze suine; loro importanza; sistema di allevamento; ibridi o introduzione di nuove razze per opera del Governo, dei Comizi agrari e dei privati e risultati ottenuti; alimentazione dei suini. Pollami e conigli. Insetti utili: baco da seta; sua importanza; razze preferite; se l'allevamento avvenga nelle bigattiere, nelle ca­se dei proprietari o in quelle dei coloni; se il seme si confezioni localmente. Apicoltura; se sia in progresso. Mercati o fiere.

Industrie derivanti dagli animali. Caseificio: formaggio, burro e altri latticini; modi di prepararli, con­servarli e venderli; strumentazione; latterie sociali; come siano organizzate e loro risultati. Lana: quantità media per capo di pecora delle varie razze allevate; epoca della tosatura; modo di eseguire il lavaggio; de­positi e assortimenti. Cuoi: se si preparino localmente o si spediscano altrove.

Igiene del bestiame: veterinari, epizoozie, utilizzo del sale pastorizio, malattie del baco da seta.

Sistemi di coltivazione e rotazioni. Coltura grande e piccola, estensiva e intensiva; quale importanza vi assumano il prato e le piante da foraggio; vantaggi o difetti del sistema di rotazione prevalente adottato; se siavi risveglio; se, per speciali condizioni di commercio, siasi abbandonata del tutto o in parte la coltura di qualche pianta, e quale si ritenga adatta ad esserle sostituita; quali impedimenti si incontrino per introdurre negli avvicendamenti alcune piante, per esempio, il tabacco. Quantità di bestiame, per unità di superficie, richiesto per la normale lavorazione del fondo; influenza che ha sul sistema di coltivazione la prossimità di abitazioni dei coltivatori al fondo coltivato o la loro lontananza da questo; quante famiglie di lavoratori si contino, per unità di superficie, in un podere normalmente coltivato; se nel territorio abbondi o faccia difetto la mano d'opera ausiliaria del lavoro agricolo e se e quanto da tale circostanza dipenda la scelta delle colture e del sistema d'avvicendamento. Accaparramento dei lavoratori; perché si faccia; in quali condizioni e con quali risultati per i coltivatori e per gli operai agricoli. Influenza dell'irrigazione sugli avvicendamenti.

Irrigazione. Come sia eseguita; indicazione dei canali derivatori più importanti; fontanili; come se ne utilizzino le acque; in quale quantità complessiva e per quanta parte della superficie; opere idrauliche occorrenti; livellazione del suolo irrigabile; governo delle acque irrigatorie e pratiche relative; servitù di ac­quedotto coattivo; irrigazione estiva e iemale; per una determinata superficie, quanta acqua occorra alla irri­gazione normale dei prati e di altre colture di vicenda a cui viene applicata; rapporto fra il prodotto del prato iemale, del prato stabile ordinario, del prato di vicenda; prezzo di acquisto e di affitto delle acque irrigatorie; influenza della qualità e quantità di acque irrigatorie sul sistema di coltivazione più conveniente e per quali ragioni risulti economicamente meno proficua la troppo piccolezza o la mancanza di continuità del po­dere nei territori irrigui; estensione normale di un podere irriguo; poderi irrigati in parte soltanto; poderi scarsamente irrigati; se ciò avvenga per difetto di livellazione e di normale distribuzione di acque, ovvero per insufficienza e instabilità del quantitativo di acque irrigatorie; pozzi artesiani. Come si applichi l'adacquamento alla coltivazione degli agrumi; se si usino e in quale quantità, per ogni pianta adulta, le ac­que dei fiumi, dei rivi, delle sorgenti naturali; se le acque si estraggano dal suolo e con quali mezzi; se esistano consuetudini o disposizioni relative alla utilizzazione delle acque pubbliche per tale oggetto.

Opere idrauliche di scolo e bonifiche di terreni paludosi e acquitrinosi. Quanto terreno coltivabile sia stato conquistato con tali mezzi; se le opere di bonifica, oltre al beneficio agrario, abbiano portato vantaggi alla pubblica salute; fognatura tabulare o drenaggio: se sia sperimentata e con quali risultati.

Concimi. Se si adoperino e in quale misura; concimi artificiali; concimi di stalla; concimaie; quanti capi di bestiame grosso sogliansi, ad unità di superficie, nutrire per le esigenze della concimazione; quali materie si facciano servire da lettiera per gli animali; come si manipoli il concime di stalla; stabbi, sovesci, riposi, colmate; se si ritragga partito dalle acque di scolo e da quelle delle fogne delle città, dei paesi, dei macelli, ecc.; se si cavi, o no, profitto dalle materie reiette; se si adoperino le ossa e si abbiano le fabbriche per la triturazione di esse e per la riduzione in fosfato.

Strumenti e macchine agrarie. Quali e in che zone si preferisca l'uso della vanga o della zappa; altri strumenti agrari per la semina, la raccolta, la lavorazione dei prodotti agrari; macchine seminatrici, mietitrici, battitrici; se le nuove macchine trovino favore presso gli agricoltori.

Conservazione dei prodotti agrari: granai, cantine, ecc.

 

IV. Condizioni fisiche, morali, intellettuali ed economiche dei lavoratori della terra

Abitazione. Condizioni generali; come sia procurata; riunioni invernali nelle stalle; ricoveri avventizi nelle campagne; coabitazione con animali o comunione d'ambienti con quelli; cessi o letami vicini alle abi­tazioni.

Alimentazione. Qualità, varietà, quantità; vino, carne; aumento del prezzo in vent'anni; quale sia l'ali­mento passato dal proprietario ai lavoranti; quale sia l'alimento preferito.

Acque potabili: qualità; se prossime all'abitato, se sufficienti e se migliorabili.

Proprietà della persona. Educazione, istruzione, usi sociali, pulizia e salubrità degli abiti. Servizio mili­tare e marittimo: se vi sia preferenza o ritrosia; proporzione numerica degli abili. Esercizio elettorale; divertimenti dei contadini e comportamento nei giorni festivi; influenza dell'insegnamento religioso; superstizioni e pregiudizi.

Condizioni fisiche e sociali. Robustezza, durata media della vita, longevità, fecondità nei matrimoni, allattamento, baliatico mercenario; se vi siano colture e fatiche nocive, particolarmente alle donne; ospedali e opere pie; servizio medico e farmacie; malattie predominanti e loro probabili cause.

Moralità. Proporzioni di delinquenti in confronto alle città; genere di delitti; ubriachezza; rispetto delle relazioni di famiglia; se la campagna dia molte nascite illegittime; se vi sia prostituzione clandestina o registrata; malattie veneree, sifilitiche e loro provenienza; influenza dei centri industriali sui costumi; accattonaggio e sua influenza sulla pubblica sicurezza.

Condizioni economiche. Se sia possibile ai lavoratori della terra il risparmio per l'età avanzata; se vi siano istituzioni pie o associazioni di mutuo soccorso per contadini vecchi o inabili al lavoro; in quali regioni tenda il contadino a farsi proprietario; corredo della sposa.


 

[1] Jessie White Mario, Agostino Bertani e i suoi tempi, Firenze 1888, vol. I, p. 1 e vol. II, p. 442.

[2] Ibid., voll. I e II.

[3] Ibid., vol. II.

[4] Novacco, L'inchiesta cit., pp. 21 e 28.

[5] «Promotore nella Camera dei deputati fino dal 1872 di un'Inchiesta sulle condizioni degli agricoltori in Italia, io aveva di mira una ricerca, per la quale potevano sufficientemente soccorrermi i lunghi studi nella carriera medica, e l'interessamento, per assodate convinzioni, alla indeclinabile riforma sociale... Ma fosse questa proposta, per sospettosa prudenza, considerata inseparabile dagli altri temi agrari; fosse il timore di sovreccitare i contadini, lusingandoli di riforme, che non si desideravano dagli abbienti; fosse che nel 1872 non si volesse acconsentire l'onore di quella iniziativa all'Estrema Sinistra, nè concederle una in­fluenza, che soverchiasse quella in ritardo del partito allora imperante; fosse per questo o per altri motivi, il fatto è che, dalla Camera agli uffici, dagli uffici alla Camera, passando per due Commissioni e da Destra a Sinistra, la proposta Inchiesta, soltanto dopo 6 anni venne decisa, ma fusa in un'Inchiesta agraria presa nel suo più largo senso, e fu stabilita con un assegno cotanto piccino (lire 60 mila) da sembrare, per non dire altro, poco meno che un'Inchiesta illusoria. Nominato dalla Camera membro della Giunta, sperai nella divisione del lavoro, distribuito secondo le speciali attitudini dei 12 commissari, e quindi opportunamente diviso in tre studi: 1° circa la proprietà; 2° circa le coltivazioni e produzioni; 3° circa i coltivatori e lavoratori della terra. In quest'ultimo circolo soltanto avrei trovato il mio posto, come unico membro medico nella Giunta, e avrei ricuperata la possibilità, la speranza di raggiungere il mio primo intento. La maggioranza della Giunta decise ben altrimenti. Lo studio di un solo programma complesso fu assegnato a ciascun Commissario, cui toccò una delle 12 circoscrizioni, nelle quali venne divisa l'Italia... io era in condizioni personali assai diverse da quelle dei miei colleghi della Giunta, versati, per genio, per possidenza o per ufficio, nella materia agricola, liberi d'impegni professionali, dispositori agiati del loro tempo e del loro ingegno. Io ignorava la materia di molti temi riuniti nel programma, e pertanto erano faticosi per me, estranei nella maggior parte ai miei studi, al proposito mio, come sono quelli, per esempio, sulle condizioni amministrative delle provincie, sulla proprietà fondiaria, sull'agricoltura e l'economia rurale, ecc... Per secondare però il mio primo desiderio, fu inserito nel programma l'incarico speciale affidatomi: di riferire sulle condizioni igienico-sanitarie dei lavoratori della terra in tutta Italia... [ma] non vi erano fondi bastevoli per tant'opera presso la Giunta. Rinunciai allora davvero a quel fiducioso incarico della Giunta, e obbligato dalla parola data, rinnovando le dichiarazioni della mia insufficienza per l'intiero programma, facendo esclusivo assegnamento sulla capacità altrui, disimpegnai alla meglio, e come dirò, l'ufficio di Relatore per la settima [sic!] circoscrizione assegnatami, costituita dalle provincie di Porto Maurizio, Genova e Massa-Carrara... Il primo intento mio, di conoscere più particolarmente che fosse possibile, e rivelare quali siano le condizioni fisiche ed igieniche dei lavoratori della terra, non fu smesso, ma trovò largo appoggio, presso l'onorevole Depretis, Ministro dell'interno, il quale, preoccupato della pubblica igiene, principal­mente nella campagna, e della necessità di darvi ordinamento e consistenza per legge, pensò l'Inchiesta circa l'igiene rurale, da eseguirsi in tutta Italia, d'onde trarre argomenti e ragioni per una completa legislazione igienico-sanitaria, conforme alle esigenze dei tempi. In quell'opera sto adoperandomi da mesi e mesi, e in essa avrò libero campo di esporre fatti e criteri intorno a quei trascurati cittadini, le condizioni fisico-igieniche dei quali sono intieramente connesse e subordinate alla loro condizione economica e però sociale» (Atti cit., 1883, vol. X, pp. III-V).

[6] Alberto Caracciolo, L'inchiesta agraria Jacini, Torino 1973, pp. 98 e 99.

Mario Panizza (a cura di), Risultati dell'inchiesta istituita da Agostino Bertani sulle condizioni sanitarie dei lavoratori della terra in Italia. Riassunto e considerazioni, Roma 1890.

[7] «Per quanto si riferisce al còmpito a lui personalmente assegnato, e di sua speciale competenza, sull'igiene dei contadini, egli ha già iniziato indagini sulle abitazioni, sull'alimentazione, sulle acque potabili, sul vestiario e sulle occupazioni della classe agricola nella Liguria... » (Atti cit., 1881, vol I, p. 189).

[8] «Sul principio del lavoro, ho invitato nei singoli capiluoghi di Circondario le persone note o indicatemi come interessate e capaci nelle cose agrarie, vi ho costituito dei Comitati circondariali, ho sollecitato in vari modi altri cortesi collaboratori, ed ho infine riuniti i molti scritti sui diversi temi, ordinandoli secondo il programma, aiutato da giovani intelligenti, assunti volta a volta come segretari» (Atti cit., 1883, vol. X, p. VII).

«Per avvicinarmi pertanto il più possibile al metodo utile e sicuro per un'Inchiesta, come già dissi, e non consentendo le finanze della Giunta e tanto meno le mie, di spender sui luoghi tempo e danaro, io mi recai nei soli capiluoghi di circondario; vi ho riunite le persone suggeritemi o note per interessamento alle cose agrarie; dissi loro dello scopo dell'Inchiesta; chiesi l'aiuto di ciascuno, secondo le dichiarate loro attitudini e simpatie; ho distribuito dei questionari, nei quali furono raggruppate le diverse materie, secondo la loro maggiore omogeneità; notai le parti che ciascun collaboratore si assumeva di studiare; raccomandai vivamente l'esattezza e la sollecitudine nelle risposte. Ho costituito infine un Comitato centrale in ogni capoluogo di circondario, incaricandolo di provvedere alle contingibili esigenze, di sollecitare e soccorrere i singoli collaboratori e di coordinare i materiali raccolti, dai quali io avrei poi tratto gli elementi per la relazione da presentarsi alla Giunta. A ciascun Comitato assicurai qualche centinaio di lire per le spese, e complessivamente indicai alla Giunta un preventivo per tutte le spese di corrispondenza, di gite e di aiuti intelligenti e indispensabili in tanta diversità e copia di lavoro, in gran parte estraneo ai miei studi» (Atti cit., 1881, vol. I, p. 92).

[9] Atti cit., 1883, vol. X, p. LVIII.

[10] Ibid., p. VII-IX.

«Per facilitare il lavoro nelle diverse materie, ho cercato di riunire quelle più similari, che meglio rispondessero alle diverse attitudini manifestatemi dai singoli coadiutori, in un apposito questionario o programma, in cui nulla fu omesso di quanto è richiesto da quello della Giunta, ma in cui diversa è la distribuzione delle materie stesse, in talune parti più particolareggiate (Ibid., p. VII).

[11] Atti cit., 1881, vol. I, pp. 116-125.

[12] Caracciolo cit., pp. 223-231.